Il TaeKwonDo. La storia, la filosofia e l'abbigliamento

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Il TaeKwonDo. La storia, la filosofia e l'abbigliamento

Nella lingua coreana, il termine taekwondo si compone di tre sillabe: tae ("colpire/spezzare con i piedi"), kwon ("colpire con il pugno") e do("arte", "disciplina", "metodo", "cammino" o "via"). Così, "taekwondo" può essere grossomodo tradotto con «l'arte dei calci e dei pugni».
Talvolta il nome è trascritto anche nelle forme tae kwon doTaeKwonDotaekwon-do o tae-kwon-do, ed è spesso abbreviato in TKD.



LA STORIA
La storia del taekwondo viene ricondotta a due filoni separati, quello delle arti marziali coreane tradizionali ed autoctone e quello delle arti marziali giapponesi importate nel XX secolo dopo l'occupazione antecedente alla prima guerra mondiale.
Le radici della disciplina affonderebbero primariamente nella pratica del Taekkyeon, un tipo di arte marziale, praticato in Corea nei periodi antichi soprattutto per esigenze di autodifesa e per ritualità sportiva, che si focalizzava sull'uso dei calci e che era molto diffuso sia fra la popolazione che fra i guerrieri, soprattutto dopo che venne incorporato e ritualizzato dalla casta guerriera degli hwarang. Reperti pittorici risalenti ai secoli passati mostrano tecniche di calcio molto simili a quelle impiegate dal taekwondo al giorno d'oggi.
Nel 1910 il Giappone occupò la Corea vietando la pratica di ogni arte marziale nativa e ogni aspetto dell'identità culturale coreana venne bandito o soppresso, anche se spesso il taekkyeon continuò ad essere praticato clandestinamente, a volte mascherandolo come una danza. Durante questo periodo per contro vennero importate e imposte massicciamente le discipline giapponesi. Durante l'occupazione, coreani abili nell'apprendere l'arte del combattimento e in grado di ricevere dei gradi in Giappone vennero introdotti intensivamente alla pratica delle Arti marziali giapponesi. Altri vennero introdotti alle arti marziali nei territori occupati in Cina o in Manciuria (da qui nacque il Soo Bahk Do).
Al termine della seconda guerra mondiale il Giappone, sconfitto, ritira le sue truppe dalla Corea, che torna ad essere libera così come la pratica delle arti marziali. Scuole di arti marziali in Corea (kwan) iniziarono ad aprire influenzate sia da discipline native che esterne. Vi sono differenti punti di vista sulle origini principali delle arti insegnate in queste scuole. Alcuni studiosi ritengono che fossero basate principalmente sulle arti tradizionali coreane, taekkyeon e subak, o che il taekwondo sia derivato da arti marziali coreane native con alcune influenze dalle nazioni vicine. Altri studiosi ritengono tuttavia che le arti insegnate in queste scuole fossero basate quasi interamente sul karate. I soldati statunitensi giunti nel dopoguerra a presidiare la parte meridionale della penisola, e che erano già venuti a contatto con il karate soprattutto ad Okinawa (che era stata trasformata in una base militare americana), definirono gran parte di queste scuole come "karate coreano"; la traduzione in coreano del significato originario della parola karate-do, cioè "via della mano vuota", è Tang Soo Do e veniva utilizzata sia da alcune scuole di arti marziali presenti nella penisola nella prima metà del secolo come nome generico per il combattimento a mani nude che da maestri successivamente emigrati in occidente per definire la loro disciplina.
Nel 1952, all'apice della Guerra di Corea, ci fu un'esibizione di arti marziali in cui i kwan mostrarono le loro abilità. In una di queste dimostrazioni, Nam Tae Hi ruppe 13 mattonelle con un pugno. In seguito, il presidente sud coreano Syngman Rhee diede istruzioni al generale Choi Hong Hi di introdurre la pratica delle arti marziali nell'addestramento dell'esercito coreano. Verso la metà del decennio, cinque kwan erano saliti alla ribalta. Syngman Rhee ordinò che le varie scuole fossero unificate in un singolo sistema. Il nome "taekwondo" fu proposto sia da Choi Hong Hi (dell'Oh Do Kwan) che da Song Duk Son (dell'Chung Do Kwan), e venne accettato l'11 aprile 1955 come nome dell'arte marziale unificata coreana. Al giorno d'oggi, i nove kwan sono considerati i fondatori del taekwondo, nonostante non tutti usassero il nome. La Korea Taekwondo Association (KTA) venne formata fra il 1959 e il 1961 per facilitare l'unificazione.
Nei primi anni '60, il taekwondo fece il suo debutto mondiale con l'assegnazione dei titoli di maestri originari del taekwondo a vari paesi. Tentativi di standardizzazione in Corea del Sud non ebbero molto successo, dato che i kwan continuarono ad insegnare stili differenti. Un'altra richiesta dal governo coreano per un'unificazione generale risultò nella formazione dell'Associazione Coreana Tae Soo Do, che cambiò nome in Korea Taekwondo Association nel 1965 dopo un cambio di leadership.
Il 22 marzo 1966 venne fondata da parte del generale Choi Hong Hi la International Taekwondo Federation (ITF), privata ed indipendente. Il 28 maggio 1973, a seguito di insanabili contrasti tra il gen. Choi Hong Hi e il suo vice Kim Un-yong, venne fondata in Corea del Sud la World Taekwondo Federation (WTF) presieduta dallo stesso dott. Kim Un-yong. Nel 1990 il Maestro Park Jung Tae, dopo aver lavorato per la ITF, fondò la Global Taekwondo Federation (GTF). Quest'ultima non ricevette mai alcun finanziamento dai due governi coreani, cosa che avvenne invece per la WTF e la ITF. Dopo la morte del generale Choi, nel 2002, la ITF si frammentò in tre organismi indipendenti, uno che ereditava l'organico storico con a capo il maestro Tran Trieu Quan, uno con a capo il figlio del generale Choi, Jung Hwa ed un altro ancora con a capo Chang Ung, un allenatore di pallacanestro nordcoreano.
Dal 2000, il Taekwondo WTF è diventato uno dei due soli sport da combattimento asiatici (l'altro è il judo) incluso nel programma dei giochi olimpici; divenne un evento dimostrativo già nei giochi del 1988 a Seul, ma venne incluso ufficialmente solo con i giochi del 2000 a Sydney. Nel 2010, il taekwondo fu accettato come sport nei Giochi del Commonwealth.
Al 2009, il governo della Corea del Sud ha pubblicato una stima secondo cui il Taekwondo WTF è praticato in 190 paesi, con 70 milioni di praticanti nel mondo.



Cortesia, integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomito.

La filosofia del taekwondo ha come fondamento l'etica, la morale, le norme spirituali attraverso le quali gli uomini possono vivere senza litigare.
Le parole stesse del generale Choi ci aiutano a capire meglio: «spero sinceramente che attraverso il taekwondo ogni uomo possa acquistare la forza sufficiente per arrivare ad essere il guardiano della giustizia, opponendosi ai conflitti sociali e coltivando lo spirito umano al livello più alto possibile. È con questo spirito che mi sono dedicato all'arte del taekwondo per tutti i popoli del mondo».
Il generale Choi stabilì la filosofia e i seguenti principi come le basi del taekwondo e tutti gli studenti seri di quest'arte li dovrebbero osservare e rispettare attraverso il loro cammino sia nell'arte che nella vita.
I principi sono i seguenti:
Cortesia (Ye Ui): per dimostrare questo principio e per rispettarlo bisogna:
  • lo studente deve cercare di mettere in pratica i seguenti elementi di cortesia per costruire un carattere nobile;
  • promuovere lo spirito di concessioni reciproche;
  • vergognarsi dei propri vizi, rifiutando quelli degli altri;
  • comportarsi educatamente;
  • incoraggiare il senso di giustizia e umanità;
  • riconoscere l'istruttore dallo studente, l'anziano dal giovane;
  • rispettare i beni altrui;
  • agire con giustizia e con sincerità.
Integrità (Yom Chi): saper dire «sì ho sbagliato», saper quindi ammettere i propri errori:
  • bisogna distinguere il corretto dallo sbagliato e avere la consapevolezza, quando qualcosa è sbagliata, di sentirsi colpevoli. Di seguito sono riportati alcuni modi di mancanza di integrità.
  • Il maestro che disprezza se stesso e l'arte, insegnando tecniche sbagliate ai suoi allievi per una mancanza di conoscenza o di volontà.
  • L'istruttore che nasconde le sue tecniche sbagliate, con il lusso della palestra e falsi apprezzamenti ai suoi allievi.
  • Lo studente che ottiene un grado solo con scopo egocentrico e per sentirsi più potente.
  • L'istruttore che insegna e promuove l'arte solo ai fini materiali.
  • L'istruttore o lo studente le cui azioni sono diverse dalle sue azioni.
  • Lo studente che si vergogna di chiedere aiuto ai suoi minori in grado.
Perseveranza (In Nae)
Per raggiungere un obiettivo come può essere un'alta graduazione o il perfezionamento tecnico, bisogna perseverare costantemente. Uno dei più importanti segreti per diventare bravo nel Taekwon-Do è saper affrontare le difficoltà con perseveranza.
Autocontrollo (Guk Gi)
Una persona che perde l'autocontrollo in un combattimento ha un elevato rischio di perdere l'incontro. Bisogna sempre rimanere concentrati e pensare accuratamente prima di agire. Questo va tenuto a mente sia dentro che fuori il Dojang. Per strada, ad esempio durante un'aggressione, è indispensabile sapersi difendere mantenendo sempre l'autocontrollo e senza farsi prendere dal panico.
Spirito Indomito (Baekjul Boolgool)
Si manifesta quando una persona affronta un grosso problema utilizzando il suo coraggio e senza rinunciare ai suoi principi. Uno studente di Taekwon-Do deve essere sempre modesto e onesto.

L'abbigliamento del Taekwondo

Il Dobok

Il dobok (도복do-bohkdo "stile di vita" e bohk "abbigliamento") è l'uniforme indossata dai praticanti di arti marziali coreane.
Il dobok si può trovare in diversi colori, tuttavia bianco e nero sono i più comuni. Ha forma simile al Keikogi Giapponese, ma spesso i pantaloni sono più lunghi e più larghi. Per questo motivo, molti praticanti coreani indossano un Dobok formato come il Hanbhok coreano.
Il Dobok dei praticanti di Taekwondo (l'arte marziale coreana più praticata e famosa del mondo), esprime il concetto dal Tao, ovvero il rapporto diretto tra microcosmo (l'Uomo) e macrocosmo (la Natura) espresse nella natura stessa dell'uniforme indossata.
Il Dobok del Taekwondo è costituito da tre parti fondamentali: la casacca, i pantaloni e la cintura. Questi tre elementi sono creati sulla base delle tre figure geometriche fondamentali: il cerchio, il quadrato e il triangolo. Questi tre simboli rappresentano, secondo la tradizione coreana, il fondamento dell'universo. Nella filosofia taoista, ognuna di queste figure geometriche simboleggia i "Sam-Jae", i tre elementi base del mondo: il cerchio rappresenta “Cheon” il cielo; il quadrato “Ji” la terra; il triangolo “In”, l'essere umano. Molta importanza assume, in tal senso, la teoria dello Yin e dello Yang secondo la quale l'uomo è un piccolo universo: l'indumento superiore rappresenta lo Yang, i pantaloni sono Yin e la cintura simboleggia l'uomo in se stesso. Indossando il Dobok, l'unione degli elementi viene pienamente realizzata. Particolare importanza all'interno del Dobok è data alla cintura: essa infatti, si trova al centro dell'uniforme, e simboleggia la volontà di organizzare i Sam-Jae e di concentrare l'energia al centro del corpo.
Una differenza importante tra il Dobok e le altre tradizionali divise di arti marziali (come il Keikogi o il Judoji) è che la casacca superiore è chiusa con un collo a V. Questa comoda soluzione venne studiata per permettere al praticante di Taekwondo di non preoccuparsi che la casacca si aprisse durante un combattimento, impedendolo nei movimenti e rendendo impossibile risistemarla a causa della corazza indossata sopra, obbligatoria nei combattimenti agonistici.
Inizialmente i dobok venivano realizzati solo di colore bianco. Dal 1970 venne introdotta una distinzione per i dobok indossati dalle Cinture Nere. L'uniforme delle Cinture Nere ha di colore nero il collo a V, come la cintura. L'uniforme indossata invece dalle Cinture Poom (ovvero il grado da Cintura Nera di chi non ha ancora compiuto 15 anni) ha il collo a V nero e rosso. Tutti gli altri gradi utilizzano il collo a V bianco. Il colore bianco rappresenta l'universo: secondo la filosofia coreana l'origine dell'universo è il numero uno (Han), che a sua volta nasce dal colore bianco.
Nel luglio del 2011, durante il 6º Campionato del Mondo di Poomsae (Forme) a Vladivostok in Russia la WTF (World Taekwondo Federation) ha presentato ufficialmente la nuova uniforme per le competizioni di Poomsae. L'obiettivo è stato quello di esaltare la filosofia storica del Taekwondo utilizzando figure e uniformi tradizionali coreane, anche per preservare l'unicità dell'abbigliamento tipico del Taekwondo tradizionale. I Dobok per Poomsae sono 5, diversi in base al grado e al sesso del praticante. Ognuno di essi è associato ad uno dei 5 principi fondamentali di questa disciplina.
Le principali differenze tra questi dobok e quelli da allenamento/combattimento normalmente utilizzati sono nel colore dei pantaloni (vedi sotto) e nel forma della casacca che torna ad essere aperta e sostituisce il tradizionale colletto a V con un più classico colletto ad Y.
Dobok Poomsae Cintura Poom maschile: Per le Cinture Nere di sesso maschile che non hanno ancora compiuto 15 anni il Dobok da Poomsae ha i pantaloni azzurri, la casacca bianca e il collo ad Y è rosso e nero come la cintura.
Dobok Poomsae Cintura Poom femminile: Per le Cinture Nere di sesso femminile che non hanno ancora compiuto 15 anni il Dobok da Poomsae ha i pantaloni rossi, la casacca bianca e il collo ad Y è rosso e nero come la cintura.
Dobok Poomsae Cintura Nera maschile: Per le Cinture Nere di sesso maschile che hanno compiuto 15 anni e hanno un grado compreso tra il 1° e il 6° Dan il Dobok da Poomsae ha i pantaloni Neri o Blu scuro, la casacca è bianca e il collo ad Y nero come la cintura.
Dobok Poomsae Cintura Nera femminile: Per le Cinture Nere di sesso femminile che hanno compiuto 15 anni e hanno un grado compreso tra il 1° e il 6° Dan il Dobok da Poomsae ha i pantaloni Blu o Azzurri, la casacca è bianca con il collo ad Y nero come la cintura.
Dobok Poomsae Cintura Nera Master: Per tutte le Cinture Nere (maschili e femminili) che hanno un grado compreso tra il 7° e il 9° Dan, oppure che hanno acquisito il grado di Maestro presso la propria federazione nazionale il Dobok da Poomsae ha i pantaloni Neri o Blu scuro, la casacca è giallo ocra con il collo ad Y nero come la cintura.
Attorno al dobok si indossa una cintura, che rappresenta il grado dell'allievo. Le cinture colorate sono indossate dai detentori dei KUP (i gradi che precedono la Cintura Nera), mentre le Cinture Nere sono indossate dai detentori dei DAN. L'ordine dei colori delle cinture varia a seconda delle scuole. Solitamente la prima cintura indossata è quella bianca. Gli altri colori spesso sono giallo, gialla avanzata(giallo-verde), verde, verde avanzata(verde-blu) blu, blu avanzata(blu-rossa), rossa, rossa avanzata(rosso-nera)e nero, tuttavia ci sono scuole che usano anche altri colori.
I praticanti di Arti Marziali coreane con la spada come il Kumdo di solito usano pantaloni più larghi detti "Chima-Baji", che letteralmente significa "Pantaloni-Gonna".






In una disciplina marziale come il taekwondo sono presenti dei gradi, rappresentati dal colore della cintura che si indossa. Il colore delle cinture è associato a vari significati legati alla crescita dell'allievo nel taekwondo: dalla purezza dell'ingenuità alla cosciente impenetrabilità alla paura.
  • Bianca (10º kup): non propriamente considerata come grado, in quanto tutti coloro che iniziano a praticare il taekwon-do sono cinture bianche. Rappresenta la base dalla quale partire e la volontà di apprendere.
  • Mezza gialla (9º kup): rappresenta l'ingenuità dell'allievo verso quest'arte.
  • Gialla (8º kup): rappresenta la terra, dove la pianta (l'allievo) mette le sue radici.
  • Gialla superiore (7º kup): grado intermedio tra la cintura gialla e la cintura verde.
  • Verde (6º kup): la pianta inizia a germogliare. L'arte comincia a svilupparsi nell'allievo, che ha imparato alcune tecniche.
  • Verde superiore (5º kup): grado intermedio tra la cintura verde e la cintura blu.
  • Blu (4º kup): la pianta ormai è cresciuta ed è rivolta verso il cielo, simbolo della cintura. Il taekwondo, per l'allievo, diventa qualcosa di importante ed egli vi progredisce.
  • Blu superiore (3º kup): grado intermedio tra la cintura blu e la cintura rossa.
  • Rossa (2º kup): rappresenta il tramonto di una giornata, per l'allievo la fine di un tipo di allenamento. La cintura rossa è anche un segnale di pericolo: le tecniche possono diventare pericolose, è indispensabile l'autocontrollo.
  • Rossa superiore (1º kup): grado intermedio tra la cintura rossa e la cintura Nera. Generalmente il periodo in cui tale grado viene indossato è più lungo rispetto alle precedenti cinture colorate. Ciò permette la necessaria maturazione mentale e tecnica per poter sostenere l'esame di passaggio alla cintura Nera.
  • Nera (1º dan e successivi): rappresenta la notte. Per l'allievo inizia un nuovo metodo di allenamento sia fisico che mentale. Questo grado rappresenta anche l'impenetrabilità alla paura, alle tentazioni e al male. Il colore nero racchiude tutti i colori delle cinture precedenti. Un nuovo punto di inizio. I dan sono 10, ma la difficoltà di ottenere un dan aumenta considerevolmente con l'avanzare del grado. Infatti, mentre fino al 4º dan ci si arriva sostenendo vari esami di passaggio, dal 7º in poi si può arrivare "per meriti conseguiti". L'ultimo dan, estremamente difficile da ottenere, è la fine del lungo tragitto dell'atleta che ora ha compiuto la massima saggezza nel campo del taekwondo.
  • Poom (1º - 2º - 3º): È un grado che si ottiene se, pur avendo sostenuto gli esami per conseguire la cintura nera (1º - 2º - 3º dan), non si ha l'età necessaria ad indossare il relativo grado. Per il 1º dan è necessario avere 14 anni, 16 anni per il 2º dan e 18 anni per il 3º dan. La soglia minima d'età è istituita in quanto per poter indossare la cintura nera e i successivi gradi è necessaria una maturità mentale e spirituale, oltre che tecnico-fisica. Una volta raggiunta l'età necessaria, il Poom si converte automaticamente al corrispondente dan, diventando così una cintura nera a tutti gli effetti.

Viene spesso fatta una netta distinzione tra le cosiddette "cinture colorate", cioè tutte le cinture precedenti la nera e "cinture nere", a prescindere dal dan. Ciò è dovuto sia alla differenza di esperienza e maturità esistente e sia per il diverso modo di conseguire la cintura: dal 1º dan in poi, infatti, non si ottiene più la cintura mediante esami "sociali" (cioè fatti all'interno della propria società), bensì di fronte ad una commissione esterna su base regionale (per i primi 3 dan) o nazionale (per i dan superiori al 3º). La successione dei colori delle cinture e relativi significati sono identici nei due stili, WTF e ITF. L'unica differenza sta nel tipo di cintura utilizzato nei due stili per i gradi intermedi. Nella ITF, i gradi intermedi vengono identificati tramite l'utilizzo di una striscia del colore corrispondente al grado superiore applicata sull'estremità sinistra, rispetto a chi indossa la cintura; la striscia è alta circa 1 cm e ricopre da lato a lato la parte più stretta della cintura ad un'altezza di circa 8–10 cm dall'estremità della cintura. Nello stile WTF, la cintura dei gradi intermedi è divisa cromaticamente in due campi, per tutta la lunghezza della cintura, uno del colore del grado inferiore e una del colore del grado superiore. Fa eccezione la cintura Rosso-Nera per la quale si utilizza un sistema identico a quello dell'altro stile per non confonderla con il grado Poom, che invece utilizza il sistema del doppio colore come per gli altri gradi intermedi. Spesso comunque, il sistema dello stile ITF, più tradizionale (e meno commerciale, in quanto non costringe all'acquisto di una cintura nuova dopo ogni esame), viene adottato anche nel taekwondo WTF. Per quanto riguarda la cintura Nera, sulla cintura stessa vengono apposte delle tacchette bianche o dorate, per distinguere i vari dan. Il numero di tacchette da apporre è uguale al dan del proprio grado (per esempio, un allievo 2º dan, avrà una cintura nera con due tacchette). Per il 1º dan, solitamente non si appongono tacchette. Lo stesso sistema è usato per distinguere il grado degli allievi Poom.


fonte Wikipedia

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