Lo sport insegna che il risultato si raggiunge, nel rispetto delle regole, con il sacrificio, l’impegno , la perseveranza, in un contesto di condivisione e inclusione, che rende ciascuno parte di una famiglia, la squadra.

Attraverso la voce di Angelo Cito, Presidente della FITA, questo libro ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato il taekwondo italiano a vincere il primo oro alle Olimpiadi con Carlo Molfetta. Un’epopea letteraria e sportiva che parte dagli anni Ottanta e arriva all’ultima Olimpiade. Il racconto si focalizza sull’impresa di Londra 2012, ma la narrazione di quei giorni straordinari è solo la cornice al cui interno vengono aperte una serie di finestre che vanno a ritroso nel tempo spalancandosi sulla filosofia e sulla mitologia di una disciplina sportiva dalle forti implicazioni umane e spirituali, sulla vita quotidiana di atleti e dirigenti, sulle strutture sportive, sulle difficili scelte gestionali del Presidente della Fita, sul profilo degli atleti più importanti, sull’argento di Mauro Sarmiento a Pechino 2008, sull’origine e la formalizzazione del taekwondo nella Corea degli anni Cinquanta.
Angelo Cito ha attraversato da protagonista la storia del taekwondo italiano. Il suo sguardo, nitido e trasversale, permette un approccio divulgativo a uno sport che in Italia ha sempre più seguito, ma nessun cantore. li libro intende veicolare una visione del taekwondo come strumento di alto valore educativo. La medaglia non è solo il trionfo. È anche il percorso di sacrifici, arresti, ripartenze, gioie e, soprattutto, fallimenti che hanno preceduto il raggiungimento del più alto gradino del podio.
Angelo Cito ha attraversato da protagonista la storia del taekwondo italiano. Il suo sguardo, nitido e trasversale, permette un approccio divulgativo a uno sport che in Italia ha sempre più seguito, ma nessun cantore. li libro intende veicolare una visione del taekwondo come strumento di alto valore educativo. La medaglia non è solo il trionfo. È anche il percorso di sacrifici, arresti, ripartenze, gioie e, soprattutto, fallimenti che hanno preceduto il raggiungimento del più alto gradino del podio.


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